Hortus Conclusus - Benevento - 2013. Particolare. L'Hortus Conclusus è un'installazione dell'artista Domenico Paladino, esponente della Transavanguardia Italiana, realizzata nel 1992 insieme all'architetto Roberto Serino, all'architetto Pasquale Palmieri e al lighting designer Filippo Cannata in uno degli orti del Convento di San Domenico a Benevento. L'Hortus si apre in fondo al Vico Noce, accessibile dal Corso Garibaldi. "Hortus Conclusus", letteralmente "giardino chiuso", ha un significato molto più complesso che una semplice descrizione del luogo in cui si trova. L'espressione hortus conclusus può essere rinvenuta in molti scritti medievali, ispirati dagli analoghi orti di cui parlano la Genesi e i Vangeli. L'hortus, in quanto conclusus, è un luogo segreto e protetto, dove gli asceti, isolati dal mondo, possano avvicinarsi a Dio tramite la meditazione, raggiungendo la conoscenza contemplativa. L'hortus conclusus è il modello dei giardini dei monasteri: quadrangolare a simboleggiare i quattro angoli dell'Universo, con al centro un albero che simboleggia la vita, e un pozzo o una fonte che simboleggia la sorgente della conoscenza.
Paladino vuole che l'Hortus sia un luogo di conforto per la continua lotta che l'uomo vive nel mondo concreto come nella propria interiorità, in cerca della pace. Esso è un invito a intraprendere un personale "percorso della memoria", volto a riscoprire il proprio passato e quindi se stessi.
L'opera più interessante della composizione di Paladino è forse il Cavallo di bronzo, elemento ricorrente nelle opere di Paladino, che si erge su di un muro di cinta, e che sembra dominare da un lato sull'Hortus, dall'altro sulla parte bassa della città. Il cavallo porta una maschera d'oro come quella di Agamennone che lo rende quasi divino, e sembra evocare il mito del cavallo di Troia. Inoltre esso è tradizionalmente il compagno dell'uomo nelle battaglie, di cui sopra.
Sempre legato alle battaglie e alla difesa è il riferimento ai Sann